Paul Gascoigne è da tempo l’ombra di sé stesso, perennemente in bilico con l’abisso al culmine di un’esistenza vissuta sempre flirtando con l’autodistruzione. Eppure, o forse proprio per questo, resta un mito, anche perché ha traghettato il calcio britannico in quello che è oggi, facendo in qualche modo da spartiacque tra l’era della First Division e quella della Premier League. Gli aneddoti sulla sua carriera, vere o presunte tali, si sprecano e alcune sono oggettivamente poco credibili, ma è bello pensare che sia tutto vero. In attesa di vedere il documentario sulla sua vita diretto da Jane Preston nel corso della prima edizione di OFFSide Futbol Festival, ripercorriamo le 20 più celebri e assurde follie, leggende metropolitane che ci hanno fatto sognare di trascorrere almeno una serata con Gazza.
20. Il match di Wembley della nazionale si è chiuso da appena sessanta minuti e uno stanco Gazza decide di andare in un pub di Londra a premiarsi con la consueta bevuta. In compagnia di due sue amici varca la soglia del locale. Piccolo particolare: ha ancora indosso la divisa da gioco, scarpe con tacchetti a sei inclusi.
19. Oggi è quasi la norma, ma nel 1990 per il Mondiale italiano la BBC ebbe un’idea originale: prima del fischio di inizio, al momento di dare ai telespettatori la formazione dell’Inghilterra, ogni giocatore si sarebbe presentato con un’animazione in cui pronunciava il suo nome. Tutti stanno al gioco, Gascoinge fa di più e al momento di registrare il suo labiale il messaggio di Paul è inequivocabile: “Fucking Wanker”. Il problema è che nessuno della troupe se ne accorge e il filmato va in onda per tutto il Mondiale.
18. Nel 1986 decide di fare un regalo al suo compagno di squadra ai tempi del Newcastle, l’attaccante Tony Cunningham. L’omaggio era una lunga serie di sedute sul lettino abbronzante. Piccolo particolare: Tony Cunningham era nero.
17. Qualificazioni per il Mondiale 1994, l’Inghilterra deve vedersela con la Norvegia. Una troupe norvegese va presso il ritiro della nazionale dei Tre Leoni e chiede a Gascoigne se per caso ha un messaggio per i suoi prossimi rivali. Gazza annuisce prontamente e risponde: “Yes. Fuck off Norway“.
16. Per anni il leggendario accompagnatore di Paul fu Jimmy ‘Fivebells’ Gardner. Non proprio un adone, come si evince dal soprannome. Gazza però un giorno decise di sistemare il suo amico presentandogli un avvenente signorina. Più o meno avvenente, visto che Gascoigne sapeva perfettamente che era un trans.
15. La Lazio è in ritiro e Zoff, allenatore biancoceleste, lo manda a chiamare, visto che ha bisogno urgente di parlargli. Tempo pochi minuti e Paul si presenta nella hall dell’hotel, completamente nudo. Laconica la spiegazione: “Mi scusi Mister, ma visto che era urgente…”.
14. Atteso da un giornalista Mediaset ai tempi della sua esperienza laziale, rispose alla domanda con un fragoroso rutto. Una bravata che gli costò una multa 39000£ e scatenò addirittura un’interrogazione parlamentare.
13. Una volta Gascoigne incontrò il Presidente della federazione calcistica della Danimarca e si presentò dicendogli di parlare un perfetto danese. Quando fu messo alla prova però iniziò a imitare lo chef svedese del Muppet’s Show.
12. Celeberrima è la strizzata alle parti basse che il durissimo giocatore del Wimbledon Vinnie Jones rifilò al giovane Gazza in FA Cup nel 1988. Meno la reazione di Gascoigne che a fine gara mandò una rosa nello spogliatoio del Wimbledon al suo marcatore che in cambio gli spedì lo spazzolone del cesso.
11. A un affamatissimo Jimmy Cinquepance diede da mangiare una golosa monce pie, tipico dolce inglese ripieno di frutta secca. Peccato che la frutta secca fosse stata sostituita confeci di gatto.
10. Jimmy Cinquepance era ovviamente il più tartassato dalle burle di Gazza che una volta comprò un robot alla non esattamente modica cifra di 1000£. Poi lo programmò e lo mandò nella stanza del suo amico a ripetere “Fammi una tazza di te, brutto ciccione”.
9. Durante una sfida tra Rangers e Hibernians al direttore di gara cadde il cartellino giallo. Paul lo rincorse per riportarglielo e giunto davanti a lui glielo sventolò in faccia come per ammonirlo. L’arbitro non la prese bene e lo ammonì a sua volta.
8. Gli scherzi a Zoff sono un dei passatempi preferiti di Gascoigne. Durante una trasferta in pullman Gazza afferra un giornale e passa dalle ultime file al posto di fianco al suo allenatore, che come al solito siede davanti e in quel momento sta dormendo. Il bus si infila in una galleria e quando ne esce Paul è sempre lì che legge il giornale, ma senza più un vestito addosso, rischiando di fare venire un infarto a Zoff.
7. La finale 3-4 posto di Italia ’90 tra Azzurri e Inghilterra è appena terminata. Nello spogliatoio degli inglesi scende un distinto signore protetto da diverse guardie del corpo, entra e chiede di conoscere Gascoigne. Gazza esce dalla doccia, chiaramente come mamma lo ha fatto, che prende l’ospite sotto il suo braccio e inizia a schiaffeggiarlo sulla testa. Il signore era nientemeno che l’Avvocato Gianni Agnelli.
6. Al termine dell’ultima gara prima della sosta natalizia, Gascoigne decide di fare un regalo a Manzini, factotum della Lazio. Manzini ringrazia per il dono e lo posiziona sotto il suo Albero di Natale. Dopo qualche giorno, insospettito dalla puzza che emanava il pacchetto lo apre e lo trova pieno di escrementi.
5. A Newcastle Gascoigne viene invitato a cena nell’elegantissimo Bedford Arms Hotel. A metà serata si alza e appoggia il suo membro sulla spalla di un commensale seduto al tavolo a fianco che si gira e se lo ritrova spalmato in faccia.
4. Al termine di un allenamento della Lazio, un bambino si avvicina a Gascoigne e gli chiede di autografargli il suo pallone. Gazza lo prende, lo firma, ma un attimo prima di ridarglielo lo calcia via, facendolo finire nel laghetto a fianco.
3. Nell’Old Firm per festeggiare un gol Gazza mimò il gesto del flauto ai tifosi del Celtic. Cioè dello strumento suonato dalla bande orangiste nei giorni delle celebrazioni ripetute ogni anno della vittoria di Guglielmo d’Orange (protestante) su Giacomo II (cattolico), avvenuta nel 1690. Inutile dire che i tifosi del Celtic non presero bene lo sfottò che per poco non scatenò una mezza rivoluzione.
2. Gascoigne nel suo periodo laziale si faceva portare in giro da un autista. Un giorno però quest’ultimo è indisposto e allora Gazza chiede al suo compagno Corino di andarlo a prendere per andare agli allenamenti. Una volta arrivato a casa dell’amico Corino viene fatto accomodare sul divano da Paul, nell’attesa che lui si vesta. Dopo un quarto d’ora di inutile attesa Corino va a cercare Gascoigne che però è sparito, portandogli via la macchina e lasciandolo a piedi. Corino allora è costretto a raggiungere il campo di allenamenti in taxi, ma giunge in clamoroso ritardo. Al suo arrivo trova Gazza insieme a Zoff che chiede al Mister di multare il ritardatario.
1. È tempo di partitella finale sul campo di allenamento del Tottenham, quando un tiro non esattamente preciso finisce oltre le recinzioni, terminando la sua corsa nel boschetto che circonda il centro. Gascoigne non ci pensa su due volte e scavalca la rete, promettendo di andarla a recuperare prima di infilarsi tra i cespugli. Peccato che poi non torni più e le risate si tramutano presto in preoccupazione, anche perché nessuno ha più notizie di lui per le successive ventiquattro ore. Il giorno dopo, al momento di una nuova partitella, ecco tornare Gazza da dove è venuto, con la palla sotto al braccio: Paul scavalca la recinzione e laconicamente esclama: “L’ho trovata!”